CAPTAIN AMERICA: CIVIL WAR di Anthony e Joe Russo (2016)
Atteso, attesissimo, Captain America: Civil War arriva nelle sale con un grande carico di dubbi e perplessità, derivanti dall’impossibilità di portare in sala una trasposizione adeguata dell’omonima ed enorme graphic novel, sia perché, dopo The Avengers, le pellicole Marvel hanno abbassato pareccchio il livello qualitativo. Eccezion fatta per Captain America: The Winter Soldier. E per questo film, altro rispetto all’opera di Mark Millar e Steve McNiven, oltre che punto di partenza per una nuova fase.
Il tutto inizia con i nuovi Avengers che, dopo un combattimento in Nigeria, vengono accusati di provocare stragi di innocenti altrimenti evitabili, come già avvenuto, ad esempio, a New York. Viene quindi chiesto loro di firmare degli accordi con il governo per essere schedati e lavorare in modo ufficiale per gli Stati Uniti: Iron Man (Robert Downey Jr.) è d’accordo, Captain America (Chris Evans) invece nutre perplessità. A far precipitare la situazione, un’accusa al Soldato d’Inverno (Sebastian Stan), che porterà il gruppo a uno scontro senza precedenti.
Sono umani, molto umani, questi supereroi. Ed è proprio il fatto di mostrare le loro fragilità e le loro debolezze, in un modo o nell’altro, a rendere questa pellicola una delle migliori dell’universo Marvel da Iron Man in poi. I fratelli Russo riprendono lo spirito di Captain America: The Winter Soldier, riducendo al minimo (giusto per alleggerire) le battute e gli ammiccamenti al pubblico (il riferimento a Star Wars rientra nel geniale) per concentrarsi su una trama che possa essere il più possibile solida, costruita su relazioni delicate e fragili di un gruppo di eroi che già Loki (Tom Hiddleston) aveva tentato di incrinare e che in questo caso esplodono nello scontro più violento. Dunque, è normale che Iron Man non sia più uno sbruffone sopra le righe, mentre Captain America si ribella al governo che ha sempre fedelmente servito: crisi. Dubbi. Umanità. Ogni personaggio ha una sua dimensione, fedele alla propria natura, senza forzature, ampliando il campo dei personaggi già conosciuti – come Scarlet (Elizabeth Olsen), Vedova Nera (Scarlett Johansson), War Machine (Don Cheadle), Occhio di Falco (Jeremy Renner) e Falcon (Anthony Mackie) – e inserendone di nuovi, come un convincente Black Panther (Chadwick Boseman) e un Ant-Man (Paul Rudd) a suo agio nel ruolo e capace di regalare alcune delle sequenze più spettacolari della pellicola.
E Spiderman? Tom Holland porta una ventata di freschezza sia alla pellicola che all’interno del gruppo, presentando un personaggio fedele al fumetto originale: chiacchierone, ingenuo, adolescente. La bravura dei Russo è stata dare un equilibrio a questi personaggi e alle loro relazioni, dando ragione di ogni evento, senza lasciarsi prendere dalla smania di esagerare, una lezione che, forse, avrebbe giovato a Zack Snyder, sia per Man of Steel che per l’ultimo, confusionario, Batman V Superman. Non si parla naturalmente di un film rivoluzionario o dell’evento cinematografico dell’anno, ma senza dubbio è un comic movie di qualità, un blockbuster godibile, che lascia buone speranze per il futuro, visto che gli appassionati avranno di che divertirsi ancora per molto tempo. Magari aspettando il rientro di Thor e di Hulk.
Voto: 2,5/4
Lorenzo Bianchi