Un colpo di fortuna – Coup de Chance di Woody Allen, la recensione

di Valeria Morini

Spesso nella vita basta un colpo di fortuna. Ancora una volta è il caso a regnare nell’universo cinematografico di Woody Allen, che con Coup de chance porta sullo schermo il suo cinquantesimo film, girato totalmente in francese e presentato in anteprima fuori concorso alla 80esima Mostra di Venezia. Se l’ostracismo hollywoodiano costringe il regista a girare lontano dalla sua New York il tocco alleniano non si è perso affatto. Coup de chance è una vera delizia, una brillante commistione tra commedia, dramma e thriller.

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Anatomia di una caduta di Justine Triet, la recensione

di Giulia Pugliese

Monica: “Non possiamo sempre capire”. Daniel: ”Ma io devo capire”


Anatomia di una caduta inizia con una caduta di una pallina da una scala, poi si passa a una scena che, anche se non sappiamo nulla dei personaggi, ci sembra molto chiara e che poi ci verrà spiegata e scardinata diverse volte. Il film si basa sulla ricostruzione del suicidio/omicidio del marito di Sandra (l’incredibile Sandra Huller), Samuel (Samuel Theis), ma con il termine caduta ci si riferisce anche alle cadute metaforiche dei personaggi: una moglie insoddisfatta del rapporto con il marito, un marito che cova rancore per il successo della moglie e un senso di colpa nei confronti della disabilità del figlio.

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Il male non esiste di Ryûsuke Hamaguchi, la recensione

di Tommaso De Rai

Se incontri un cervo ferito insieme al suo genitore, ti potrebbe attaccare.
In Il male non esiste (Evil Does Not Exist) Takumi è il tuttofare di un piccolo paese immerso nei boschi. La comunità di cui fa parte vive in equilibrio con la natura ma è chiamata ad affrontare le criticità della costruzione di un glamping che rischia di destabilizzare questo rapporto.

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Comandante di Edoardo De Angelis, la recensione

La Mostra del cinema di Venezia numero 80 si è aperta nel segno del tricolore: dopo la cancellazione di Challengers di Guadagnino dal programma per lo sciopero di attori e sceneggiatori di Hollywood, a inaugurare il festival è toccato a Comandante di Edoardo De Angelis, emblema perfetto di un’edizione forzatamente poco internazionale almeno dal punto di vista degli ospiti (per il suddetto sciopero) e con una forte componente italiana tanto da avere ben sei titoli nostrani in concorso. produttivo rispetto alla media. Il regista partenopeo de Il vizio della speranza si confronta con la vera storia di Salvatore Todaro, comandante del sottomarino Cappellini durante la Seconda guerra mondiale, militare pluridecorato ma soprattutto fiero uomo di mare che in più occasioni salvò i naufraghi delle stesse navi nemiche che affondava. 

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