G.I. JOE – LA VENDETTA di Jon Chu (2013)
Cinematograficamente parlando non è che il Presidente degli Stati Uniti se la passi bene. È vero che con la Corea peggiorano i rapporti giorno dopo giorno, ma in breve tempo usciranno due (se non 3) film in cui la vita del Presidente è messa a rischio. Dopo Olympus has fallen (Attacco al potere) è il turno di G.I. Joe – La Vendetta, che vede infatti la squadra speciale impegnata in un nuovo fronte, dopo il primo deludentissimo film.
La squadra dei G.I. Joe viene condotta in trappola dagli ordini di Zartan (Arnold Vosloo), un camaleontico assassino che ora veste i panni del Presidente degli Stati Uniti. Il bombardamento decima la squadra, ormai ridotta ai soli Roadblock (Dwayne “The Rock” Johnson), Lady Jaye (Adrianne Palicki) e Flint (D. J. Cotrona). Dietro a tutto questo c’è il Comandante Cobra (Luke Bracey) assieme al fido Firefly (Ray Stevenson). Ai G.I.Joe resta solo una persona cui rivolgersi: Joe (Bruce Willis)…
Basta leggere i nomi dei protagonisti, ossia The Rock e Bruce Willis, per capire di che genere di film si tratti, e anche la portata esplosiva che tale film può provocare. Ebbene, dopo la cocente delusione del film del 2009, il secondo capitolo di G.I.Joe è nettamente più convincente, grazie ad una trama lineare (elementare, semplice, ma almeno c’è) e ad alcune chicche di sceneggiatura che portano una buona dose di ironia e di risate per accompagnare le esplosioni e i pugni. Certo che ormai Bruce Willis pare molto più a suo agio nel ruolo di Joe che in quello di John McClane, uno capace di tenere con assoluta nonchalance un intero arsenale tra i mobili di casa, con una password 1776 dal sapore patriottico e rivoluzionario. Lui è solo la punta di un iceberg di effetti speciali e di armi enormi, in cui The Rock ormai sguazza a meraviglia, conferendo al suo personaggio una carica di esagerata spacconeria che certo non può lasciare indifferenti.
Lascia perplessi il fatto che Joseph Gordon-Levitt non sia presente nei panni del Comandante Cobra, come nel prequel, ed è un peccato perché con la maturità artistica raggiunta avrebbe comunque potuto essere un valore aggiunto per un film che nasce come blockbuster e come tale ha successo, raggiungendo tutti gli obiettivi che questo tipo di prodotti può prefissarsi: intrattenere, divertire, viziare gli occhi. Sul terzo punto c’è una menzione particolare, in quanto non si parla solo di bellezza di effetti speciali: se è vero che il pubblico femminile potrà giovare della vista dei militari in questione, è altrettanto vero che Adrianne Palecki è una meraviglia, donna forte in battaglia ma bomba sexy – senza essere volgare o eccessiva – fuori. Tra machismo, esplosioni e dialoghi da duri il film scorre piacevolmente verso un finale che lascia uno spiraglio aperto per un terzo capitolo che, ora che si è raddrizzato il tiro rispetto al film del 2009, di certo avrà aspettative diverse.
Effetto The Rock?
Voto: 2,5/4