INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis (2016)

 

Dasy (Angela Fontana) e Viola (Marianna Fontana) sono due gemelle siamesi che cantano in feste e matrimoni, e che grazie alla loro esibizioni danno benessere alla famiglia. La vita delle due giovani cambia completamente quando Dasy e Viola scoprono la possibilità di dividersi e condurre una vita normale, nonostante l’opposizione della famiglia. 

Presentato in anteprima alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli Autori, Indivisibili è il terzo film da regista di Edoardo De Angelis. Prendendo la via di un dramma familiare ambientato in provincia di Caserta che si ispira a certe influenze del cinema di Garrone, De Angelis mette al centro del suo film le giovani gemelle siamesi Dasy e Viola e le segue attraverso un percorso di crescita e consapevolezza di sé di cui Indivisibili si fa carico.

Se la rappresentazione del contesto ambientale in cui De Angelis si muove appare derivativo e la visione triste e imbruttita dell’ambito familiare è vittima di un forte stereotipo, il regista indovina toni e modi di un racconto delicato che, pur non riuscendoci sempre, tenta di osare senza abbandonarsi a una facile retorica narrativa. Perché se l’impianto ambizioso da fiaba contemporanea che cerca di nobilitare la trama guarda ancora a Garrone (anche nei suoi squarci più inquietanti come nella parte finale), De Angelis si preoccupa solamente delle sue due protagoniste, mettendo in scena un racconto di formazione in divenire che opta per scelte di scrittura non troppo scontate e previste.

Non tutto gira perfettamente, come il discorso un po’ ovvio sulla ricerca di una vita normale da parte di chi è sempre stato considerato un qualcosa da esibire e sfruttare o la metafora della divisione come rinascita. Meglio quando Indivisibili rimane nella semplicità malinconica di Dasy e Viola, raccontando un sogno da realizzare e una vita che non fornisce certezze ma che dà speranze nell’essere vissuta. 

Voto: 2,5/4