MOEBIUS di Kim Ki-duk (2013)
Sabato 05/04/14, ore 1.20, RAITRE
“I am the father, the mother is I, and the mother is the father.” La disgregazione di una famiglia analizzata dall’occhio spietato di Kim Ki-duk.
Presentato fuori concorso allo scorso Festival del Cinema di Venezia, Moebius è l’opera ultima di un autore tra i più coerenti e spietati degli ultimi anni, personalissima reinterpretazione di un desiderio sessuale incestuoso, represso, negato, esploso che si riavvolge su se stesso ma anche riflessione spiazzante sull’atto del filmare e su limiti (auto)imposti e, in questo caso, totalmente ignorati. Allucinante e allucinatorio, destabilizzante, a tratti insostenibile, Moebius sembra essere una dichiarazione di intenti sulla liberazione estrema dell’atto registico, in cui gli inserti grotteschi e deformanti aumentano il senso di disagio e straniamento e la totale assenza di dialoghi fa riflettere sul senso dell’immagine e sulla miseria della società contemporanea. Di un’essenzialità radicale e provocatoria non facile da comprendere e tollerare: il sud coreano Kim Ki-duk non consente le vie di mezzo e i suoi film si possono amare o odiare. In ogni caso, lasciano il segno e ciò è assai significativo.
Per stomaci forti.