Sguardi Altrove: LOVE SARAH, la recensione
Si apre con la leggerezza di Love Sarah la 27esima edizione di Sguardi Altrove Film Festival, per la prima volta quasi totalmente in streaming. L’elaborazione del lutto, il riscatto, la rinascita e la solidarietà femminile sono i temi al centro di questa commedia firmata dalla britannica Eliza Schroeder, che filma in una romantica Londra tra i colori pastello di Portobello Road. La Sarah del titolo viene portata via all’inizio del film da una morte prematura che lascia le donne della sua vita alle prese con una perdita dolorosa: sono la madre Mimi (Celia Imrie), la figlia Clarissa (Shannon Tarbet) e l’amica del cuore Isabella (Shelley Conn). “Love Sarah” è il nome della pasticceria che le tre decidono di aprire insieme per coronare il sogno della donna, con l’aiuto dello chef Matthew (Rupert Penry-Jones).
Capace di trattare il lutto senza mai cadere nel dramma strappalacrime, il film della Schroeder è un gradevole prodotto mainstream da godersi davanti a un té caldo, deliziosamente british e adatto agli spettatori in cerca di una comedy tra sentimentalismo e storia famigliare. Zuccheroso come gli invitanti dolciumi che giocano un ruolo importante nel film, Love Sarah si fregia di un cast in gran forma, in cui spicca la veterana Celia Imrie (Calendar Girls, Marigold Hotel). Curiosità: la location in cui è stata collocata la pasticceria del film è il numero 82 di Golborne Road, a North Kensington.
Voto: 2/4