SPIDER-MAN: FAR FROM HOME di Jon Watts – La recensione

Spider-Man: Far From Home – L'incontenibile leggerezza del post Endgame -  Stay Nerd

Dopo gli avvenimenti di Avengers – Endgame, Peter Parker (Tom Holland) si concede una meritata vacanza con la scuola, partendo in gita per varie città europee. Ma una nuovo pericolo è in agguato: delle antiche creature dallo spazio chiamate Elementali formate dai quattro elementi (aria, terra, fuoco, acqua) stanno minacciando il pianeta. Con l’aiuto del guerriero proveniente da un’altra dimensione Quentin Beck/Mysterio (Jake Gyllenhaal), esperto nel combattere gli Elementali, Spider-Man dovrà far fronte a una nuova battaglia per salvare i suoi amici e l’umanità.

A due anni di distanza da Spider-Man Homecoming, il film del 2017 che ha reintrodotto nel Marvel Cinematic Universe il personaggio di Spider-Man, il regista del film Jon Watts torna dietro la macchina da presa per il sequel Spider-Man – Far from Home, ventitreesimo film del MCU e ultimo della Fase Tre del mondo narrativo cinematografico dedicato ai supereroi tratti dai fumetti della Marvel. Nel cast ritorna Tom Holland, riconfermato nel ruolo di Peter Parker/Spider-Man e gran parte del cast di comprimari del film precedente (con l’aggiunta di Samuel L. Jackson e Cobie Smulders nei loro ruoli di Nick Fury e Maria Hill). New enrty Jake Gyllenhaal nei panni di Mysterio.

Ambientato poco tempo dopo i drammatici ed emozionanti eventi di Endgame, Spider-Man – Far from Home ovviamente si distacca dall’atmosfera cupa e malinconica delle ultime produzioni Marvel, riproponendosi come un divertente action cinecomic d’avventura con elementi da fantascienza. Il primo atto anzi prende la forma di una sorta di commedia adolescenziale, puntando a un tono prettamente ironico e a continui colpi di leggerezza nei dialoghi, nelle battute e nelle situazioni dei personaggi.

Jon Watts con una regia precisa sfrutta bene la sceneggiatura regolare e piacevole firmata da Chris McKenna e Erik Sommers, imbastendo un film divertente e appassionante e ben gestito anche nella spettacolarità delle sequenze d’azione, dalla battaglia con l’Elementale d’acqua ambientata a Venezia, alla lotta con l’Elementale di fuoco a Praga, fino allo scontro finale di Londra. Notevole anche la resa scenica e le idee che riguardano i “poteri” del personaggio di Gyllenhaal, che danno il tocco adulto e più serioso a un film che a volte esagera nel smorzare troppo i toni.

Lo script non gira attorno a cose mai dette, con il film che ripassa come i suoi simili sulla responsabilità di essere un eroe e sul contrasto tra la volontà di Peter Parker di essere un supereroe e il desiderio di vivere da ragazzo comune. Il punto focale e più interessante di questo Spider-Man – Far frome Home pare essere l’importanza di affrontare un’eredità pesante e morale da portare avanti (in un dialogo a distanza mentore/allievo) con un altro grande supereroe) e il trattamento dell’ambiguo Mysterio che forse come colpo di teatro non viene reso con troppa sorpresa, ma ragione discretamente bene sul potere della messa in scena e sul bisogno di credere anche in falsi eroi.

Voto: 2,5/4