STORIA DI UN MATRIMONIO – La recensione

Storia di un matrimonio' è un capolavoro che vi devasterà | Rolling Stone  Italia

Nicole (Scarlett Johansson), un’attrice nata e cresciuta a Los Angeles, si è sposata con Charlie (Adam Driver), regista di teatro adottato da New York. Dopo anni di lavoro e di vita insieme, i due divorziano e devono affrontare tutte le difficoltà che questo comporta, cercando di mettere al primo posto il figlio Henry.

Con Storia un matrimonio, Noah Baumbach ritorna dietro la macchina da presa per Netflix dopo The Meyerowitz Stories, uscito nel 2017, e lo fa per riflettere sul suo divorzio dall’attrice Jennifer Jason Leigh, usando parte delle sue esperienze personali per delineare i contorni della storia di Nicole e Charlie, soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni: il film si svolge fra Los Angeles e New York, città distanti dal punto di vista fisico, mentale e artistico.

E distanti si scoprono anche Nicole e Charlie che, dopo una vita passata in quella che sembrava una perfetta sintonia, si ritrovano a recriminare ogni cosa, ad aggrapparsi a ogni affermazione e cavillo, scivolando nel vortice degli avvocati (interpretati da una Laura Dern in splendida forma e da uno spietato Ray Liotta), delle sedute di patteggiamento e del tribunale.

Aiutato da Adam Driver e Scarlett Johansson che interpretano in modo eccellente una sceneggiatura brillante e malinconica, Baumbach riesce a orchestrare un film equilibrato, senza eccessi di banalità e retorica, capace di restituire con onestà le emozioni contrastanti che si provano quando l’amore scompare.

L’ottimo risultato è ottenuto per buona parte grazie alla sequenza di apertura, tutta giocata sul passato e sugli elementi positivi della relazione, e alle due sequenze contrapposte in cui i protagonisti cantano, facendosi l’eco da una sponda all’altra degli Stati Uniti, e mettendosi a nudo davanti al pubblico in maniera delicata ma estremamente convincente. Il film è su Netflix, dopo la partecipazione alla Mostra del cinema di Venezia 2019.

Voto: 3/4

Francesca Sala