THE ICEMAN di Ariel Vromen (2012)
Questo fu il soprannome affibbiato a Richard Kuklinski, che nel corso della sua vita, collezionò qualcosa come più di 100 vittime. Il film di Ariel Vromen si basa su questa vicenda, che ha per protagonista Michael Shannon, nei panni (sporchi) di Kuklinski. Nel 1960, Richard Kuklinski sposa la giovane Deborah (interpretata da Winona Ryder), e hanno due figlie. Ma Richard non è l’uomo di famiglia che tutti credono e nasconde a tutti una seconda vita: lavora piratando film pornografici. La sua è sempre stata una vita turbolenta, in lui è cresciuta una rabbia repressa, derivante dalle percosse fisiche e mentali subite da bambino a causa del padre (polacco) violento, e dall’avere un fratello più piccolo, Joseph (Stephen Dorff), incarcerato per aver violentato e ucciso una ragazzina. Ma quando Roy DeMeo (Ray Liotta), un potente boss, fa chiudere i battenti al business pornografico in cui Kuklinski lavora, lo stesso Richard si trova costretto a entrare nel pericoloso gruppo mafioso, diventando sicario di professione, ma dal personale codice morale da lui mai infranto: donne e bambini non si toccano. Durante l’assassinio di Marty Freeman (James Franco) che usa il nome di DeMeo per farsi pubblicità, Richard incontra Robert Pronge (Chris Evans), altro killer su commissione. Pronge non ha né etica né compassione per le vittime, uccidendo quelle che l’eticamente debole Kuklinski non riesce di eliminare.