Berlinale 2015: TAXI di Jafar Panahi, 45 YEARS di Andrew Haigh e JOURNAL D’UNE FEMME DE CHAMBRE di Benoît Jacquot

TAXI di Jafar Panahi (Concorso)

Il cinema di Jafar Panahi torna a Berlino con il suo ultimo lavoro, Taxi. Il grande regista iraniano continua a girare film, praticamente in clandestinità, nonostante sia stato condannato all’interdizione da ogni attività artistica. Come i precedenti This Is Not a Film (2011) e Closed Curtain (2013), Taxi è un’altra riflessione a metà tra cinema e realtà, che vede lo stesso regista ricoprire i panni del protagonista.

Il film è interamente ambientato all’interno di un taxi guidato da Panahi, che si trova a conversare con i clienti (qualcuno lo riconosce, altri no) in una serie di dialoghi che spaziano dalla politica al cinema, fino alla vita e la morte. Nonostante gli ovvi limiti tecnici, siamo di fronte a un film importante che offre uno lucido scorcio dell’Iran contemporaneo, cui il regista non manca di aggiungere tocchi di ironia.

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