FEFF 2013 – GIORNO 3

 

national security NATIONAL SECURITY di Chung Ji-young (2012)

 Scritto da Valeria Morini

Alla terza giornata del Far East Film Festival è sbarcato uno dei film più attesi di questa 15^ edizione. Il pubblico di Udine conosce Chung Ji-young per il discreto dramma giudiziario Unbowed, visto al FEFF lo scorso anno. Con National Security, il regista sudcoreano migliora decisamente e sceglie di filmare un episodio realmente accaduto in uno dei periodi più bui della storia del suo Paese: i 22 giorni di prigionia e torture dell’attivista democratico Kim Geun-tae nel 1985, all’epoca della repressiva dittatura militare di Chun Doo-hwan. Terribile esperienza che oltre che a Kim (poi divenuto ministro, scomparso nel 2011) toccò, negli stessi anni, a moltissime altre persone; il film è un omaggio a loro e a tutte le vittime di torture nel mondo. Ed è un vero pugno nello stomaco. Crudo, magistrale, socialmente necessario, è anche coraggioso a livello narrativo: è infatti quasi interamente ambientato tra le mura di una cella e si concentra esclusivamente sul rapporto tra il protagonista e i suoi carcerieri, mostrando ogni singolo momento delle brutalità inflitte alla vittima. Pur senza toccare le vette artistiche di un film per certi versi accostabile come Hunger, National Security è un ottimo esempio di dramma civile, in grado di offrire anche lezioni di buon cinema. Semplicemente straordinario l’attore che interpreta Kim Geun-tae, Park Won-sang.

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