Io sto con la sposa: intervista a Gabriele Del Grande

 Uscito lo scorso 9 ottobre dopo il passaggio alla Mostra di Venezia, il documentario Io sto con la sposa è diventato un caso cinematografico che sta riempiendo le sale d’essai e le rassegne di tutta Italia, un piccolo miracolo artistico i cui confini trascendono la dimensione filmica stessa. La pellicola racconta la storia di un gruppo di amici italiani e arabi che scelgono di aiutare cinque rifugiati siriani a raggiungere la Svezia partendo da Milano, compiendo una vera e propria impresa: un viaggio in auto attraverso mezza Europa, durante il quale i protagonisti mettono in scena un finto corteo nuziale, per avere maggiori possibilità di superare le frontiere senza essere sottoposti a controlli. L’intera esperienza è stata trasformata in un documentario, diretto dagli artefici stessi della “missione”, Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Al Nassiry (qui la nostra recensione). Abbiamo parlato con uno di loro, Gabriele Del Grande, che ci ha raccontato la genesi, lo sviluppo e la promozione del film.

Leggi tutto

ALTMAN di Ron Mann (2014)

altman-documentario-locandinaPreparava personalmente il pane per tutti i membri della troupe. Discuteva il montaggio finale dei suoi film con l’intero cast, in grandi assemblee collettive. Pur di girare i film a cui teneva ha più volte rischiato di perdere tutti i suoi soldi. In una, decisiva, occasione scommettendoli sulle corse dei cavalli. Personaggi come Robert Altman non nascono tutti i giorni. Nessuno come lui nel cinema americano è stato irrefrenabile pioniere e feroce iconoclasta. La sua filmografia somiglia in tutto a una vita, alla suavita, riproducendone la complessità, la polifonia e il caos. Mentre la sua eredità artistica è a pieno titolo riconosciuta nel bagaglio di molti importanti cineasti delle ultime generazioni, a cominciare da Paul Thomas Anderson, il canadese Ron Mann ha scelto di omaggiarla con un documentario, presentato a Venezia 71. Il primo ufficialmente dedicato ad una delle figure più eccezionali del cinema statunitense. Un’operazione non facile vista la vastità dell’universo altmaniano, ma nel complesso sicuramente riuscita.

Leggi tutto

L’IMAGE MANQUANTE di Rithy Panh (2013)

 «Io ero venuto al potere per portare a compimento la lotta, non per uccidere la gente. […] Sono forse una persona selvaggia? La mia coscienza è pulita».

(Saloth Sar, conosciuto come Pol Pot)

 

 

Costretto a lavorare per diversi anni nei campi di lavoro dei Khmer rossi, i guerriglieri comunisti cambogiani, il cineasta Rithy Panh, nato a Phnom Penh nel 1964, ha sempre sentito il bisogno di confrontarsi con un passato di indelebile tragicità, imponendosi come il cantore dei drammi che la sua terra ha attraversato sotto il folle e spietato regime di Pol Pot. Tra i più importanti documentaristi viventi, Panh riuscì a fuggire dalla Cambogia nel 1979, raggiungendo la vicina Thailandia prima di trasferirsi a Parigi, dove si laureò all’Institut des hautes études cinématographiques.

Leggi tutto

BELLEVILLE BABY di Mia Engberg (2013)

 Presentato nella sezione TFFDOC del 31 Torino Film Festival, Belleville Baby è un’operazione di indiscussa originalità. E discutibile realizzazione. Tutto comincia con una telefonata tra la regista svedese Mia Engberg e il suo ex fidanzato francese Vincent, grande amore di giovinezza, che si appalesa dopo anni di oblio causati da un lungo periodo trascorso in carcere. Da lì si dipana una lunga immersione nei ricordi dei due, che ricostruiscono la liason indimenticabile e tormentatissima vissuta nel quartiere parigino di Belleville tra una ragazza normale, aspirante videomaker, e un giovane criminale amorevole ma irredimibile.

Leggi tutto

THE ACT OF KILLING di Joshua Oppenheimer (2012)

“Facts, per se, do not constitute truth.”  Werner Herzog

The Act of Killing è stato uno dei film più importanti presentati nella sezione “Outsiders” del MFF. Il film ha ricevuto già vari riconoscimenti, come il premio della Giuria ecumenica al Festival di Berlino, e quello per la migliore produzione internazionale al Biografilm Festival.

Nel 1965, un tentato golpe andato male segna la fine del presidente riformatore Sukarno e il partito comunista indonesiano si trasforma nella mente di molti da forza di massa del potere del popolo a simbolo di male. In meno di un anno chiunque si opponga alla dittatura militare viene accusato di comunismo e trucidato con l’appoggio della gioventù di Pancasila. Ci furono più di un milione di vittime, molte delle quali uccise da Anwar Congo. Eppure, nonostante questo, Anwar Congo in Indonesia è considerato un eroe nazionale e tutti coloro che hanno partecipato al massacro ricoprono ruoli di potere.

Leggi tutto

LES CHEBABS DE YARMOUK di Axel Salvatori-Sinz (2012)

Chebabs: in arabo, i giovani. Yarmouk: il più grande campo profughi palestinese in Siria, alle porte di Damasco, che dal 1948 “ospita” al suo interno una comunità arrivata a contare 100.000 rifugiati. Il giovane documentarista francese Axel Salvatori-Sinz, con un passato da antropologo e una profonda conoscenza delle culture arabe e musulmane, presenta al Milano Film Festival il suo primo lungometraggio, girato con pochi mezzi e praticamente in clandestinità. Leggi tutto

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial