Napoleon, la recensione del film di Ridley Scott

A cura di Francesco Pozzo

Anche sforzandosi, è impresa ardua trovare qualcosa di buono da dire su questo film.

Per nulla entusiasmante, sconclusionato e rozzo come pochi, Napoleon è la prova provata che l’ormai ottantacinquenne Ridley Scott (che ha inanellato un paio di titoli divenuti presto e giustamente cult, ma che grande cineasta, in tutta franchezza, non è mai stato) è divenuto manifestamente la copia della copia di sé stesso.

Anzitutto, questo è un film vetusto, che fa sfoggio del digitale e di (spesso pessimi) effetti ultra-moderni ma che è nato vecchio se non già morto; è difatti più che legittimo domandarsi, guardandolo, in che modo questa nuova, esangue e letargica versione delle imprese del condottiero illustre dialogherebbe col presente, e chi mai potrebbe interessarsi, oggi, ad un’operazione di questo tipo.

Leggi tutto
VIZIO DI FORMA di Paul Thomas Anderson (2014)

vizio di formaMolta era l’attesa per l’ultima fatica targata Paul Thomas Anderson, autore geniale e precoce da sempre foriero di opere catalizzanti. Reduce dal criptico e magistrale The Master (2013), il regista statunitense recupera l’ormai attore-feticcio Joaquin Phoenix per adattare l’omonimo romanzo dello scrittore Thomas Pynchon. L’investigatore privato Larry “Doc” Sportello (Phoenix, appunto) viene assunto dall’ex fiamma Shasta Fay Hepworth (Katherine Waterston) per indagare sul miliardario Mickey Wolfmann (Eric Roberts), presumibilmente internato in manicomio dalla moglie Sloane (Serena Scott Thomas). Il caso lo porterà a scontrarsi con una tragicomica realtà.

Leggi tutto

LEI di Spike Jonze (2013)

her-la-locandina-del-film-282425Lei ha nettamente diviso la nostra redazione. Per questo vi proponiamo due recensioni, differenti nel giudizio.

 

Spike Jonze la brillantezza, Spike Jonze l’intelligenza. Nel nuovo film del regista de Il ladro di orchidee, dopo la parentesi solo in apparenza estranea e spiazzante rispetto al suo stile di Nel paese delle creature selvagge, queste due qualità si respirano in quantità industriale.

Il merito è soprattutto di una scrittura di grazia e freschezza sopraffine che dimostra l’eccellente qualità della penna di Jonze, il cui sguardo è qui sgravato da ogni influenza a lui esterna, dall’arzigogolato e tormentato aplomb cervellotico di Charlie Kaufman. Trionfa allora la delicatezza, il brio sarcastico di un’effervescenza romantica che sa divertire con un mix efficace di semplicità e raffinatezza, sposando l’arietta da commedia sofisticata alla ” grevità” irriverente – giusto per fare un esempio – di un robottino sboccato e parolacciao con cui il protagonista interagisce in sede virtuale.

Leggi tutto

C’ERA UNA VOLTA A NEW YORK di James Gray (2013)

Loc GrayAl di là dei biechi meccanismi adottati dai distributori italiani per tradurre i titoli dei film – in modo da garantire maggiore appeal commerciale – c’è da ammettere che The Immigrant di James Gray, arrivato nelle italiche sale con il titolo C’era una volta a New York , non allontana del tutto la componente fiabesca (sebbene il richiamo principale rimandi a Sergio Leone) dalle proprie priorità stilistiche e narrative. Nel turbolento arrivo a New York City di Ewa Cybulski (Marion Cotillard), immigrata polacca allontanata dalla sorella (e costretta a lavorare nel sottoteatro di Bruno, mecenate e protettore) risiede il cinema di Gray: sopra ogni cosa, la presenza della città.

Leggi tutto

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial