THE PUNISHER: CI SIAMO!

 

La scintilla è scoccata. Decisamente. Punisher accelera nella seconda parte di stagione e arriva ad ul livello qualitativo notevole, che se non mette in discussione il primato di Devil, poco ci manca.

Merito di una sceneggiatura solida, fatta di una trama principale e di diverse sottotrame intrecciate e ben amalgamate che rafforzano la storia invece di indebolirla. Inoltre, il lavoro svolto sui personaggi è di prim’ordine, in quanto viene indagata la psicologia dei protagonisti, ma c’è anche tanto spazio per le sequenze d’azione e per la violenza (tanta) che il Punitore reprime e poi fa esplodere in un trionfo di sangue che non poteva che essere realizzato in quel modo: la vera grandezza, però, è il fatto che anche nel sangue ci si specchi della poesia. Poesia di una famiglia che non abbandona mai Castle, di sorrisi che lo accompagnano nella memoria, acuendo la rabbia, in un sentimento misto di pace e desiderio di vendetta. Il tutto reso bene grazie all’interpretazione di Jon Bernthal, che è riuscito a fare ciò che Charlie Cox fece con Ben Affleck: fa dimenticare i due precedenti e pessimi Punisher, dando un volto nuovo e una nuova dignità ad un personaggio biastrattato dai precedenti lungometraggi. The Punisher è apprezzabile anche ad un livello tecnico, con una regia curata e un utilizzo cosciente di ralenty e flashback, una lezione a tutti gli effetti che il piccolo schermo impartisce ai film di supereroi che ultimamente escono in sala che, a parte rare eccezioni, hanno perso totalmente il senso di esistere, o quasi. Marvel e Netflix dimostrano ancora una volta di aver trovato una notevole alchimia, che dopo il tiepido entusiasmo per Luke Cage e Iron Fist e un Defenders bello, ma meno di quanto ci si potesse aspettare, ora esplode e mostra tutte le potenzialità, creando un prodotto di qualità che coniughi intrattenimento e riflessione – non mancano spunti sul possesso di armi e sul terrorismo, seppur solo accennati – e che non lascerà delusi i fan. E forse non solo. Il finale ha regalato agli spettatori l’aggancio alla prossima stagione, anche se gli appassionati avevano già riconosciuto il villain, convincente, che sicuro avrà un ruolo di rilievo in futuro.

Lorenzo Bianchi