THE SESSIONS di Ben Lewin (2012)
Una delle più piacevoli sorprese del Torino Film Festival 2012 è certamente The Sessions, film semi-indipendente presentato all’interno della sezione Festa Mobile e diretto da Ben Lewin, con protagonisti Helen Hunt e John Hawkes.
L’attore interpreta Mark O’Brien, poeta e giornalista colpito dalla poliomielite all’età di quattro anni e da allora costretto a vivere collegato a un polmone d’acciaio. Compiuti i trentotto anni decide di perdere la verginità affidandosi a una professionista del settore. Seppur non manchino possibili inserti finzionali, il film è tratto dalla vera storia del suo protagonista, che ha deciso di raccontare il suo approccio alla sessualità attraverso l’unica arma della quale non ha mai fatto a meno: la parola scritta.
Ispirato a un articolo dello stesso O’Brien, intitolato On Seeing a Sex Surrogate, The Sessions si mantiene in perfetto equilibro tra commedia e melodramma, unendo interessanti riflessioni sulle relazioni umane a battute divertenti, in grado di smorzare i toni di una storia così struggente. La visione è talmente gradevole e scorrevole, che il rischio di dimenticarsi di quanto la storia sia drammatica è molto alto: eppure questo, che può sembrare un difetto, è il vero pregio di una pellicola curiosa, anticonvenzionale e particolarmente intensa. Il rovescio della medaglia è proprio il rischio, non sempre evitato, di banalizzare troppo la vicenda o di renderla un po’ troppo zuccherosa, seppur il regista riesca a mantenere quasi sempre le redini del suo lavoro.
In pochi avrebbero scommesso su Ben Lewin, regista nato in Polonia nel 1946 e rimasto lontano dal cinema dai tempi di Lucky Break del 1994, ma anche grazie a una messa in scena precisa e ben strutturata The Sessions è dato come una delle possibili sorprese ai prossimi premi Oscar.
In odore di nomination anche John Hawkes, che si conferma uno degli attori più intensi della sua generazione.
Voto: 2,5/4